Invenzioni e ritmi boccioniani

La suggestione del colore è la caratteristica principale di questa giovane e dotata pittrice che espone per la prima volta a Roma alla Galleria «Russo». Proprio a Roma, Tonina Garofalo ha completato la sua formazione culturale, frequentando l’Accademia di Belle Arti.

Rimane in lei lo stimolo della sua origine meridionale ed una carica inventiva che le permette la utilizzazione del colore puro al massimo delle sua possibilità.

Una pittura gestuale, violenta, nervosa, che partendo da lontani riferimenti figurativi, si esplica in una composizione astratta in cui la pennellata appare quale protagonista assoluta.

La stessa materia, il colore acrilico allo stato puro, dà forza ad un ritmo circolare (non è il cerchio forse il simbolo della perfezione?) che dà movimento e dinamica alla pittura. Certi quadri ci hanno fatto pensare alle aereopitture di tipo futurista, ai ritmi boccioniani, alle armonie della pittura spaziale.

Tonina Garofalo si esprime così con un proprio linguaggio. Lo fa con forza, volontà e carica emotiva.

Parlare tuttavia di una pittura solamente gestuale non ci sembra preciso, in quanto l’opera della Garofalo segue un pensiero logico, ha in sé gli elementi del ritmo, quale derivazione da precedenti sensazioni.

Gli stessi titoli (paesaggi, scorci autunnali, ecc.) sono un’indicazione della volontà di rimanere agganciata ad una realtà visiva e certamente poi elaborata, in una operazione costante di personalizzazione, fatta con passione ed amore per la pittura.

“Il Tempo”. Roma, 8 aprile 1974

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